Storia e Territorio
Il territorio di Arnesano, esteso complessivamente per 1347 ettari, con andamento pianeggiante e subpianeggiante, (altitudine media mt. 30 sul livello del mare), è situato nella Cupa, una delle depressioni più evidenti del tavoliere salentino. Allora la più recente proposta che il toponimo Arnesano derivi da ARNA, formazione linguistica di origine mediterranea nel significato di “concavità” o di “letto di fiume”, in ogni caso “depressione”, acquista una definitiva credibilità.
La base ARNA è tuttavia presente già nel nome individuale messapico “arnises”, ma per i glottologi non esiste alcun dubbio che essa esprime comunque il concetto di concavità. La presenza di una base del genere permette di stabilire un legame, confermato dalla ricerca archeologica, tra il nostro ambiente e quello di tutto il bacino del Mediterraneo. Risulta infine evidente che, l’origine del nome Arnesano rinvia ad un tempo che precede di più millenni la latinizzazione del Salento; quest’origine presuppone invece un tempo storico nel quale era prevalente un rapporto non episodico col mondo egeo. La successiva e non casuale attestazione del vicinissimo insediamento messapico di Rudiae rappresenta la prova più evidente del fatto che, l’attuale territorio di Arnesano si trovò al centro di una zona teatro di intensi scambi, anche in relazione alla fertilità e del luogo e alla facilità di approvvigionamento idrico.
Il periodo romano si caratterizza per una completa riorganizzazione territoriale: quando Rudiae decade a centro di secondaria importanza, tutta l’area della Cupa si ristruttura attraverso il rafforzamento di assi viari che convergono radicalmente su Lupiae (Lecce), e si definisce una struttura insediativa che si conserva intatta ancora oggi. Della successiva dominazione bizantina non rimangono tracce evidenti, al punto da ipotizzare una soluzione di continuità della curva demografica e una destrutturazione dell’ambiente fisico.
In seguito all’occupazione normanna del territorio, si assiste ad una ripresa economica e demografica, caratterizzata da insediamenti non fortificati denominati “casali”, e per la prima volta in un documento del XII secolo è citato quello di Arnesano come appartenente alla contea di Lecce. Nel 1276 signore del “casale” di Arnesano era Landolfo Caracciolo; in seguito, attraverso diverse infeudazioni, passò dai Guidano di Galatina, ai Corso, ai Bozzi Corso, ai Marescallo, ai Prato fino ai Bernardini, ultimi marchesi.
Così si esprimeva Giacomo Arditi sul finire dell’ottocento ne “La corografia fisica e storica della Provincia di Terra d’Otranto”: “…. sito ameno e d’aria così temperata e vivificante ch’è un vago diporto dei signori leccesi, e fin dal 1613 fu chiamato il Portici di Lecce con le delizie di Poggio Reale”. Una dettagliata ricostruzione è riportata nell’introduzione di Mario Cazzato all’importante opera di Giovanni Gino Chirizzi dal titolo “Arnesano, vita religiosa e vita popolare di una comunità meridionale”, da cui è stato tratto quanto scritto sopra.