Palazzo Baronale
Edificato agli inizi del XVI secolo dai baroni Mattei, l’edificio divenne sede di una ricca biblioteca ad opera di Alessandro Mattei II, noto come “grande umanista e mecenate”, il quale ospitò nel Palazzo Baronale il filosofo e medico di Leverano Girolamo Marciano, che si servì della Biblioteca del Conte (“ricchissima di tanti libri che non ha pari nella provincia”) per completare la sua “Descrizione di Terra d’Otranto”. Verso la metà del Seicento il palazzo fu ampliato e modificato, mentre le ultime trasformazioni furono volute dall’ultimo dei discendenti del Casato Mattei (il pronipote Alessandro III) che fece costruire nel 1700 una passeggiata scoperta nel cortile e la fontana opera di Giuseppe Cino (tuttora visibile all’interno del palazzo, al piano superiore). All’interno del castello, infine, sono rimasti agli angoli di una sala, alcuni stemmi di famiglie che vi hanno soggiornato: Della Torre, Pepoli, Malvezzi. Il quarto è andato perduto.