Chiesa dell’Immacolata
La chiesa dell’Immacolata, già della Mater Dei, è la prima chiesa di Novoli e di conseguenza fu anche la prima sede parrocchiale. Presenta un semplice prospetto a capanna terminante con una croce. Il portale d’ingresso, inquadrato da una cornice con architrave, è sormontato da due mensole che sorreggono un piccolo rosone.
L’interno, ad unica navata con volta a crociera, è dotato di un’abside semicircolare separata dall’aula da una balaustra in marmo bicromo. L’abside, caratterizzata da due nicchie ospitanti due statue, accoglie l’importante affresco bizantineggiante della Vergine Odigitria rinvenuto nel 1865. L’immagine, databile ai primi decenni del XIV secolo, rappresenta la Madonna col Bambino con ai lati i monogrammi in lingua greca MP e OY ai lati del volto di Maria, e IC e XC a destra del Bambino. Resti di un altro affresco bizantino raffigurano la Vergine e un angelo e dovevano probabilmente raffigurare la scena dell’Annunciazione. Recenti studi hanno espresso una nuova teoria d’interpretazione, basata sullo studio delle figure dal punto di vista iconografico e teologico. Secondo tale teoria, sostenuta dallo storico locale Antonio Politi, l’affresco raffigurerebbe la “Madonna del Risorto” in dialetto locale “della Cutùra”. La venerazione della Vergine sotto questo titolo, è comune ad altre località salentine dove era praticato il culto greco-bizantino. Sulle pareti del presbiterio sono distribuiti altri quattro affreschi datati 1618.
La chiesa era dotata di coemeterium sotterraneo, ossia di un sepolcro nel quale erano seppelliti i corpi di alcuni monaci.