Storia e Territorio
Il centro sorge su una pianura ad Ovest di Lecce, da cui dista 18 km. Fu probabilmente fondato da un manipolo di greci nel X secolo sebbene il nucleo urbano si sviluppò solo in seguito quando accolse i profughi scampati alla distruzione dei due casali vicini Santa Menia e Bucidina. Tra i feudatari più importanti di Veglie si annoverano I Pignatelli, principi di Belmonte. Particolare è lo stemma del comune che presenta un cannone sormontato da una stella, entrambi simboli di gesta belliche. Veglie lo si ricorda per il suo contributo nel respingere le truppe nemiche francesi che assediarono Lecce durante la guerra scoppiata nel 1521 tra il re di Francia Francesco I e Carlo V re di Napoli. Il prezzo di tale coraggioso intervento costò assai caro al piccolo centro se dopo dodici anni ancora non riusciva a risollevarsi. In segno di riconoscenza Alfonso Castriota, signore della contea di Copertino ( di cui Veglie faceva parte) decise di ristrutturare la cinta muraria e di ricostruire la porta principale, che perciò fu chiamata Porta Nuova. L’imponente struttura, realizzata dal valente architetto militare Evangelista Menga, cui si deve anche il portale di Copertino, scoraggiò in seguito ogni attacco da parte dei nemici. Purtroppo le mura furono abbattute alla fine dell’Ottocento. Di esse resta solo la Porta Nuova, restaura nella seconda metà del XVIII dai feudatari Pinelli-Pignatelli , il cui stemma, ormai corroso, si ammira incastonato alla sommità dell’arco, su cui nel 1908, in occasione del cinquantenario dell’apparizione della Madonna di Lourdes, fu posta una statua in pietra del XVII secolo della Madonna Immacolata