Storia e Territorio
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Cavallino è un comune italiano di 12.684 abitanti della provincia di Lecce in Puglia.
Situato nel Salento, a sud di Lecce, è un importante centro messapico di cui conserva numerose testimonianze archeologiche.
Geografia fisica
Territorio
Il centro urbano di Cavallino dista circa 7 km dal centro della città capoluogo, mentre la frazione Castromediano è completamente inglobata nel tessuto urbanistico della stessa città di Lecce.
Il territorio del comune, che occupa una superficie di 22,34 km² nella parte settentrionale della provincia, presenta una morfologia pianeggiante; la sede comunale è posta a 32 m s.l.m.,
l’altezza minima è di 32 metri mentre l’altezza massima raggiunge gli 86 m s.l.m.
Il territorio comunale confina a nord con il comune di Lecce, ad est con il comune di Lizzanello, a sud con i comuni di Caprarica di Lecce e San Donato di Lecce e ad ovest con il comune di
San Cesario di Lecce.
Clima
Dal punto di vista meteorologico Cavallino rientra nel territorio del Salento orientale che presenta un clima mediterraneo, con inverni miti ed estati caldo umide. In base alle medie di riferimento,
la temperatura media del mese più freddo, gennaio, si attesta attorno ai +9 °C, mentre quella del mese più caldo, agosto,
si aggira sui +24,7 °C. Le precipitazioni, frequenti in autunno ed in inverno, si attestano attorno ai 626 mm di pioggia/anno.
La primavera e l’estate sono caratterizzate da lunghi periodi di siccità.
Facendo riferimento alla ventosità, i comuni del Salento orientale sono influenzati fortemente dal vento attraverso correnti fredde di origine balcanica, oppure calde di origine africana
Storia
Il territorio di Cavallino fu abitato sin dall’Età del Bronzo. Fu un importante centro messapico, sorto su un precedente insediamento indigeno del X secolo a.C., il quale raggiunse il massimo
splendore nel VI secolo a.C. con la costruzione di un imponente impianto urbanistico. La città messapica venne distrutta molto probabilmente dalle popolazioni greche di Taranto intorno al 470 a.C.
Del periodo arcaico e messapico restano alcune significative testimonianze quali alcune specchie, le mura di recinzione della città e alcune tombe.
Dopo il dominio greco e romano, probabilmente durante il periodo bizantino si sviluppò il primo nucleo abitativo e assunse la denominazione di Cavallino. Infatti, i Basiliani, edificarono un cenobio
attorno al quale si insediò un nucleo di abitanti e fu costruito un piccolo fortilizio. Una cripta al di sotto della Cappella della Madonna del Monte testimonia il periodo bizantino.
Notizie più certe abbiamo a partire dalla fine del XIII secolo. Infatti il feudo di Cavallino, appartenente alla Contea di Lecce, fu concesso nel 1291 a Pietro de Noha dal conte Ugo di Brienne.
La famiglia de Noha lo possedette per alcune generazioni, finché nel 1447, alla morte di Luisa Mitia, che lo aveva ricevuto in dote dal padre Goffredo in occasione delle nozze con Luigi Castromediano
(m. 1439), ne divenne barone Giovanni Antonio (1410- 1481), figlio della coppia. Da questo momento la famiglia Castromediano ne mantenne il possesso quasi ininterrottamente per tre secoli e mezzo.
Nel 1628 il feudo venne elevato da baronia a marchesato[5]. Nel 1806, con l’abolizione del regime feudale nel Regno di Napoli, Cavallino, che contava all’incirca 1.600 abitanti, ottenne l’autonomia comunale.
Toponimo
L’origine del nome è assai incerta e diverse sono le ipotesi al riguardo. Un’ipotesi fa derivare il toponimo dal termine latino caballus, caballinus (diminutivo), supponendo che nella zona vi fosse un
distaccamento di cavalleria romana. Lo stesso stemma comunale raffigura un cavallo bianco. Tuttavia il cavallo dell’esercito era chiamato dai romani equus e non caballus, che era invece il cavallo da lavoro.
Un’altra ipotesi, più accettata, farebbe derivare il toponimo dalla radice greca kàbas, che indica un corpo di vigilanti per la riscossione del dazio. In alcuni antichi documenti il paese è indicato con
il nome di Caballino